Catanzaro. E' un autentico stato di confusione quello provocato in queste ultime ore dalla sentenza con cui il Tar della Calabria, nel rigettare l'ordinanza del presidente facente funzioni Spirlì di chiusura fino al 28 novembre, avrebbe disposto la riapertura delle scuole primarie e dell'infanzia. In effetti, pare che le cose siano completamente diverse.
L'ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale, infatti, ha effetto solo solo nelle scuole frequentate dagli alunni delle 13 famiglie di Paola (in provincia di Cosenza) che hanno promosso il ricorso. In buona sostanza le scuole elementari e le prime classi della scuola media restano chiuse in tutta la Calabria, tranne negli istituti da cui è partito il ricorso. Il Tar precisa che il provvedimento ha effetto “nei limiti degli interessi dei ricorrenti”. Quindi, nessuno stravolgimento, ma solo tanta confusione che di questi tempi, certamente, poco giova, considerata la situazione di emergenza tutt'altro che superata. Fermo restando che, qualora la sentenza del Tar avesse avuto effetto su tutto il territorio regionale, sarebbero rimaste applicate le ordinanze con cui, molti primi cittadini, tra cui i Sindaci di Reggio e Catanzaro, già prima di Spirlì avevano ordinanto la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole di ogni ordine e grado. Ordinanze comunali che si basano su principi differrenti rispetto all'ordinanza della Regione e quindi non sarebbe state pregiudicate comunque dalla decisione dei giudici amministrativi, valida solo per le famiglie dei plessi delle scuole ricorrenti.
Francesco Chindemi
23-11-2020 17:19
Questa notizia è stata letta 2168 volte