Reggio Calabria. Ad oggi, presso la struttura, oltre ai veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, operano due volontari, a prendersi loro cura degli attuali circa 120 cani, 65 dei quali di proprietà del Comune e una sessantina circa, ad occupare gli altri box, appartenenti a privati. Eppure sul Canile Comunale di Mortara, finito, negli ultimi anni, al centro delle polemiche, fino all’epilogo giudiziario concluso con il sequestro a marzo di un anno fa, pare incombano nuove nubi.
Soprattutto tanta incertezza, circa il destino non solo degli amici a quattro zampe, fino ad oggi qui ospitati, ma in particolare di quei cani che dal giorno dell’esecuzione del provvedimento da parte del Tribunale di Reggio Calabria, continuano a giungere. Incertezza dovuta al fatto che presto potrebbero partire i lavori di adeguamento strutturale per un importo complessivo di 70 mila euro, imposti dall’autorità giudiziaria e che già si sarebbero dovuti eseguire, in parte entro il 2017.
Nel frattempo, nella città di Reggio, è stato attivato il servizio di accalappiamento, volto a contrastare il diffuso fenomeno del randagismo. Sono stati recuperati già dei cani, regolarmente consegnati al polo sanitario del canile, microchippati e vaccinati. Cani per i quali, entro 48 ore dal loro ricovero e dall’esecuzione delle procedure previste dalle normative vigenti in materia sanitaria, l’unica alternativa, in caso di mancata adozione, è una nuova destinazione. Una struttura d’accoglienza, individuata dall’Ente di Palazzo San Giorgio, che si trova addirittura fuori regione, in Sicilia: l’Oasi “Cisternazza” di Zafferana Etnea, in provincia di Catania. Ciò è quanto si evince, tra l’altro, dalla determina del settore ambiente del Comune di Reggio numero 135 del 18 settembre 2017 in cui vengono fissati anche i costi per il trasporto (2 mila euro) e mantenimento giornaliero (3 euro e 50) degli animali di proprietà dell’Ente di Palazzo San Giorgio.
Nella Determinazione a firma del dirigente di settore, si sottolinea la necessità di dover procedere con urgenza al trasferimento degli animali di proprietà comunale attualmente ospiti presso il Canile, al fine di rendere la struttura libera da qualsivoglia possibile impedimento all’attuazione dei lavori di adeguamento, il cui tempo presuntivo di realizzazione è stato stimato in 8 mesi. Interventi, come detto, non ancora partiti.
Ad oggi, dei cani ospitati a Mortara, solo due cuccioli, recentemente recuperati dalla strada, sono stati trasferiti a Zafferana Etnea. Da parte sua, il Custode Giudiziario della Struttura, il Dottor Mario Marroni dell’ASP, tra l’altro già a proporre lo spostamento dei cani a turnazione dentro il canile comunale per tutta la durata dei lavori, si sta spendendo per offrire la massima cura sia ai vecchi animali ospiti che ai nuovi.
Al di là delle determinazioni assunte dall’Ente comunale, tutto sembra rimanere in stallo. E almeno tre, sembrano i quesiti a cui c’è da dare risposta. Come e quando avverrà l’adeguamento richiesto dalle autorità inquirenti, quali i costi relativi al servizio di accalappiamento e custodia degli animali. E quanto, gli attuali ritardi nell’avvio del lavori, connessi a quelli degli altri due servizi, andranno a incidere sulle casse dell’Ente. Domande a cui dovrebbero dare risposta Dirigente e Assessore del Settore Ambiente, Pace e Muraca, in occasione della prossima riunione, l’ennesima sulla questione Mortara, della Commissione Controllo e Garanzia presieduta dal Consigliere comunale Antonio Pizzimenti e convocata per metà della prossima settimana.
“Finalmente in città è stato attivato il servizio di accalappiamento, dopo che Amici per Sempre aveva regolarmente partecipato e vinto il bando correlato. Ne siamo molto felici perché per combattere il randagismo questo è un primo e importantissimo passo”. Queste le parole, invece, di RobertaRiso, responsabile della Foresta che Avanza Calabria. “I cani recuperati da Amici per Sempre - spiega Riso - vengono consegnati al canile di Mortara, presso il polo sanitario dove seguono la quarantena, vengono chippati, vaccinati e sterilizzati o castrati. Pratiche altrettanto basilari per la lotta al randagismo. Ovvio è che i canili essendo luoghi di cura non possono certo essere posti felici ma sono necessari. Come necessarie sono le adozioni che vanno fatte in modo chiaro e consapevole, proprio a partire dai canili e dai rifugi”.
“Ciò che al contrario preoccupa è la notizia della fatta con un canile di Catania per trasferire, una volta usciti dal sanitario di RC, i cani del Comune dalla nostra città. In merito a ciò possiamo e dobbiamo chiedere notizie pubbliche al Sindaco Falcomatà, alla Dottoressa Pace, al Dottor Muraca e all’ASP”.
“Chiediamo quale sia il motivo di tale scelta, qualora veritiera e da comprovare. Chiediamo perché non siano ancora iniziati i lavori di adeguamento del canile di Mortara che dovevano essere avviati dopo la conferenza dei sindaci avvenuta mesi fa. Ricordiamo bene, dopo infiniti incontri, che erano stati indicati dei termini dei quali ancora non si vede traccia. I soldi stanziati dal decreto Reggio per Mortara quando verranno sbloccati? Quando la ditta aggiudicatrice potrà iniziare? I cani durante i lavori dove dovranno essere collocati? E’ stata accetta la proposta del Dottor Marroni di spostarli a turnazione dentro il canile di Mortara stesso, così come anche il Direttore Sansotta conveniva positivamente in un incontro avuto col nostro gruppo? Può mai essere più conveniente ed umano portare i cani dal comune di Reggio Calabria a quello di Catania?”.
“Vorremmo di certo – conclude Riso - un incontro a porte aperte col Sindaco per avere risposte a queste domande. Ma soprattutto vorremmo che tali risposte fossero date ai cittadini. Per quale motivo in questa città tutto sembra avvolto da nubi che impediscono la risoluzione chiara e decisa delle tematiche? Quali interessi reali ci sono dietro Mortara e soprattutto dietro i randagi del comune di Reggio, sembra una domanda senza possibilità di risposta forse anche per colpa del silenzio e della rassegnazione che cade come una spada di Damocle sui reggini da tempo immemore”.
Francesco Chindemi
13-02-2018 15:29