In una breve intervista rilasciata il 3 di marzo il sindaco di Reggio Calabria, alla domanda del cronista se i brogli avessero in qualche modo inciso sul risultato elettorale, ha dato una risposta sconcertante per gli amanti del vivere civile e democratico: “
il fenomeno è circoscritto a 7 sezioni per un totale di circa 99 voti, di contro hanno votato legittimamente migliaia di persone che si sono recati alle urne, pertanto al momento tutto regolare e aspettiamo la conclusione dell´iter inquirente”.
Ci stupisce un´analisi cosí superficiale del sindaco a fronte dei gravi fatti sia penali sia morali che emergono dall´ordinanza del GIP di RC del 3 di marzo.
Se avesse dato lettura approfondita del documento e delle testimonianze dei soggetti coinvolti si sarebbe potuto rendere conto che al di lá dell´eventuale esiguo numero di voti spostato come da lui dichiarato, 99 circa, sarebbe interessante conoscere il metodo di tale stima al ribasso, appaiono inadempienze e irregolaritá all´interno della commissione elettorale e ufficio elettorale dei quali lui è il primo responsabile.
Come si puó ritenere regolare un'elezione dove:
La commissione elettorale è irregolare a seguito della illegittima presenza del consigliere Castorina dal 2018 al 2020,
Vengono nominati direttamente da Castorina 400 scrutatori degli 886 previsti, prevedendo addirittura il seggio di destinazione, contravvenendo alla regola del sorteggio prevista dal regolamento comunale,
Vengono nominati 41 presidenti di seggio, ratificando un elenco predisposto da Castorina,
Vengono rilasciati duplicati di certificati elettorali in forma illegittima,
Appaiono voti di persone decedute e di persone che di fatto non si sono recate al seggio.
L´ordinanza individua all´interno dell´amministrazione comunale, della quale il primo responsabile è il Sindaco: “
un insieme composito di connivenze e/o sciatteria amministrativa che ha determinato l´alterazione dei risultati delle operazioni elettorali delle ultime elezioni comunali”.
Il grave problema non sono i 7 seggi o i 99 voti rubati alla volontá popolare, ma la totale incapacitá di amministrazione e controllo del Sindaco in primis dell´intero processo elettorale.
Il fenomeno oggetto di indagine è di assoluta gravitá e denota falle preoccupanti all´interno dell´amministrazione comunale, il non ammettere questo e il non prevedere azioni affinché simili fatti non si ripetano mostrano una grave irresponsabilitá da parte del primo cittadino ed alimenta un sentimento di preoccupazione e sfiducia da parte dei cittadini.
La fiducia della cittadinanza va conquistata con i fatti, è evidente dalle testimonianze rese dagli indagati che il risultato elettorale é stato inficiato da imbrogli; l´attuale composizione del consiglio non è frutto del consenso popolare, per tale motivo un atto di onestá e dignitá sarebbe quello delle dimissioni del sindaco e di tutti i consiglieri con conseguente ritorno alle urne in condizione di maggiore correttezza e legalitá.
L´amministrazione di una cittá è un fatto complesso e non si puó aspettare l´iter giudiziario per operare con la fiducia dei cittadini, la Politica a fronte di azioni immorali ha l´obbligo di assumersi le sue responsabilitá ed agire in direzione della moralitá e legalitá.
Operare con la sfiducia della cittadinanza e con la spada di Damocle della giustizia penale ed amministrativa non fa bene alla cittadinanza.
Coordinatore Regionale Vox Italia Calabria
Dott. Giuseppe Modafferi
04-03-2021 13:22